LE ORIGINI DEL LAVORO A MAGLIA
Da dove tutto inizia
Oggi voglio raccontarvi qualcosa sulle origini del lavoro a maglia. La sua magia è come un rituale che tramanda antichi saperi.
Iniziamo facendo una distinzione tra la tecnica della maglia e l’arte tessile a cui in passato hanno dato due diverse connotazioni.
Il lavoro a maglia è sempre stato considerato proletario perché utilizzato per necessità. Serviva per pescare, realizzando reti, per proteggersi dal freddo e come merce di scambio.
La tessitura invece veniva vista come un arte nobile di intrattenimento e abbellimento.
I primi manufatti del lavoro a maglia
I più antichi manufatti a maglia ritrovati sono stati dei calzini egiziani, risalenti all’XI secolo.
Infatti fu in medio oriente che si iniziò a lavorare con due ferri. Furono gli egiziani, con il loro commercio di calze, ad utilizzare questa tecnica veloce e di conseguenza redditizia. La loro realizzazione a più colori e l’utilizzo del punto rovescio lascia pensare che il lavoro a maglia fosse ancora più antico.
In effetti è stato dimostrato che i reperti precedenti, con un aspetto lavorato a maglia o all’uncinetto, venissero creati con altre tecniche, come il Nålebinding. Di origine danese prevedeva la creazione di più anelli con un singolo grosso ago di ferro, proprio come il cucito, con la quale si realizzavano le reti da pesca.
La tecnica della maglia in Europa
I primi articoli a maglia conosciuti in Europa sono stati realizzati da knitters musulmani. La loro abilità nel lavoro a maglia la possiamo vedere in diversi oggetti. Cuscini in seta e guanti sono stati ritrovati nelle tombe dell’Abbazia di Santa María la Real de Las Huelgas , un monastero reale, vicino a Burgos , in Spagna.
Diversi dipinti provenienti dall’Europa ritraggono la Vergine Maria che lavora a maglia e risalgono al XIV secolo, tra cui la Madonna che lavora a maglia di Tommaso da Modena (circa 1325-1375) e Visita dell’Angelo del 1400-10, di Maestro Bertram di Minden.
Reperti archeologici provenienti da tutta Europa, come Londra , Newcastle , Oslo , Amsterdam e Lubecca , nonché elenchi delle tasse, dimostrano la diffusione di articoli a maglia per l’uso quotidiano dal XIV secolo in poi.
I primi punti a rovescio europei compaiono a metà del XVI secolo, nelle calze di seta rossa appartenute a Eleonora de Toledo , moglie di Cosimo de Medici. Ma la tecnica potrebbe essere stata sviluppata leggermente prima. La produzione di calze era di grande importanza per molti britannici , che lavoravano a maglia con lana pregiata ed esportavano le loro merci.
Nel 1600 le pecore di Sussex vennero introdotte nelle colonie inglesi. La produzione di lana divenne essenziale per l’economia delle colonie e nel 1664 il Massachusetts approvò una legge che prevedeva l’obbligo di insegnare a filare e a lavorare a maglia ai bambini.
Lavoro a maglia durante la rivoluzione industriale
Il telaio della calza, o la macchina per la maglieria, è stato inventato nel 1589 da William Lee.
William provò ad ottenere un brevetto dalla regina Elisabetta I ma senza riuscire. La regina non apprezzava le sue calze di lana fatte a macchina perché troppo ruvide e temeva che l’introduzione del macchinario avrebbe tolto lavoro alla sua gente. Fu Enrico IV di Francia che vide l’opportunità offerta dall’invenzione. In poco tempo, i francesi diffusero il telaio per maglieria in tutta Europa. Nacquero in seguito delle macchine circolari, per la produzione di calze, a noleggio, che permetteva di lavorare a casa.
A metà del XIX secolo, l’industria della maglieria non aveva ancora effettuato il passaggio alle fabbriche. Con il miglioramento delle macchine per maglieria a vapore a metà del diciannovesimo secolo, la lavorazione a macchina si spostò sempre più nelle fabbriche per ospitare le macchine più grandi.
Verso la metà del diciannovesimo secolo, il lavoro a maglia conobbe il suo declino come parte dell’industria della maglieria ma aumentò come hobby dando via libera alla produzione di filati stampati sia ad uso personale che industriale.
La maglieria dagli anni 20 in avanti
Fu negli anni ’20 che la maglieria non venne utilizzata solo per capi di biancheria intima ma per il total look. Associata spesso al tempo libero e in particolare allo sport; maglioni bianchi, spesso con righe colorate sugli scolli venivano utilizzati nei club di tennis, cricket e per il golf.
Sempre in questi anni fu Coco Chanel che rese importante l’uso della maglieria nel guardaroba femminile.
Non bisogna dimenticare che il lavoro a maglia divenne fondamentale durante la prima guerra mondiale dove le donne vennero chiamate a realizzare caldi indumenti per gli uomini impegnati nei conflitti. Le divise fornite non erano adatte a proteggerli dal freddo e fu allora che si utilizzarono filati di recupero per produrre calde calze e maglioni per i soldati.
Dopo gli anni della guerra, il lavoro a maglia ebbe un enorme crescita. Alle ragazze veniva insegnato a lavorare a maglia a scuola, poiché si pensava fosse un’abilità e non solo un passatempo.
Dopo il boom degli anni ’60, dagli anni ’80 in avanti ci fu il declino della maglieria artigianale che venne vista come antiquata. Inoltre cambiarono le mode e la felperia prese il sopravvento per costo finale del prodotto e per praticità di manutenzione.
La maglieria ai nostri giorni
Oggi possiamo dire che nel XXI secolo c’è stato il rilancio della maglieria handmade grazie a :
- Internet che consente ai knitters di connettersi, condividere interessi e imparare gli uni dagli altri
- Famosi stilisti che hanno inserito nelle loro collezioni maglieria handmade con filati di nuova generazione con un look attuale di grande eleganza e femminilità utilizzando l’artigianato locale
- Allo “Yarn bombing” forma d’arte di strada americana nata nel 2005 come movimento internazionale che colora le città “vestendole” con installazioni in lana e cotone ed utilizzata anche per iniziative di carattere pubblico.
Un excursus veloce per condividere con voi le radici della maglia, la sua ricchezza di conoscenza, creatività ed umanità. Che dire, amo la maglieria e spero di avervi incuriosito e ispirato per le vostre prossime letture e approfondimenti.