LA FIAMMA DELLA CREATIVITÀ
La fiamma della creatività va alimentata e custodita. Come scrive Stephen King nel suo libro “On writing” non si nasce scrittori ma lo si può diventare con pratica e dedizione. Stessa cosa vale per la creatività, purtroppo vista come dono per pochi eletti.
Dimentichiamo che ogni nostro gesto e ogni nostro rapporto, lavorativo e personale, sono già un’espressione creativa. Quel che è peggio è che non prendiamo neanche in considerazione che noi stessi siamo venuti al mondo attraverso un atto creativo. Quindi per quale motivo non dovremmo manifestare la creatività o peggio ancora non possederla?
Non lasciatevi forviare dal fatto che il mio è un lavoro che richiede inventiva perché nelle aziende, di moda e sportswear, una collezione si costruisce con numeri alla mano e questo non fa che spegnere quell’intuizione ed entusiasmo che anima ogni nascita di un progetto.
Ecco perché sono andata alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarmi a ritrovare ed allenare, giorno dopo giorno, quella fiamma di trasformazione delle idee, quel flusso che mi portava ad avere un grande entusiasmo.
Gli spunti e i percorsi sono stati molti ma “La via dell’artista” mi ha dato un metodo pratico per lavorare ogni giorno sulla mia scintilla e la mia intuizione.
Riaccendere la creatività e mantenere energia e passione
Liberare la forza creativa che è dentro di noi è la via dell’artista. Questo libro riaccende la creatività, che tutti noi possediamo, e ci ricorda che non è mai troppo tardi per realizzarci e per riprendere in mano la nostra vita e farla sbocciare.
Questi strumenti aiutano a tracciare la strada per seguire i nostri sogni e i desideri più nascosti portandoci a vedere noi stessi, senza veli, con grande potenzialità. Un viaggio intenso, anzi “Il Viaggio”.
Il libro si sviluppa in dodici capitoli valido per 12 settimane di lavoro. Ci sono tanti esercizi da fare ma non preoccupatevi perché richiederanno un paio d’ore la settimana. Voglio anticiparvi i due strumenti principali con i quali Giulia Cameron traccia il percorso:
- Le pagine del mattino
- L’appuntamento con l’artista
Le pagine del mattino sono un flusso libero di parole, un fiume di pensieri che liberiamo per lasciare spazio alla creatività. Servono a far scivolare via le preoccupazioni che come macigni offuscano la nostra mente. Liberare per riempire che è anche la via dello Yoga. Il racconto del “Maestro zen e la tazza piena di te al professore” riassume il concetto del vuoto, vuoto che spaventa e che ha in se un grande potenziale. Se non la conoscete andate a leggerla e capirete l’importanza dello svuotare per arricchire.
L’appuntamento con l’artista è un modo per passare del tempo di qualità con noi stessi. Sempre troppo presi da mille impegni ci dimentichiamo di amarci. Si sa che in un rapporto, di qualunque natura sia, quando ci si da per scontati si finisce per perdersi. Sta a noi far rinascere questa relazione regalandoci momenti in cui la sola cosa che conta è quello che realmente desideriamo.
Questo libro, insieme alla meditazione, mi ha aiutata a ritrovarmi, a dire no e ad accogliere ciò che per me è indispensabile.
Tenetevi libere 12 settimane e dopo aver iniziato non riuscirete a fare a meno dei vostri nuovi rituali.
Il dietro le quinte del processo creativo di Atmaprema
Voglio condividere con voi la fiamma della creatività di Atmaprema che nasce da diversi steps prima di arrivare alla realizzazione di un capo.
Preparo con cura il mio spazio creando il vuoto che dovrà accogliere il pieno dell’intuizione.
- Mi prendo 2/3 giorni di pausa. Ogni volta che finisco un progetto sento la necessità di fermarmi e di svuotare quella tazza troppo piena per assaporare nuovi profumi e nuovi sapori.
- Cammino all’aperto e in mezzo alla natura. Ho la fortuna di abitare in campagna e di potermi assentare nel silenzio più totale. Lascio che i passi, uno dopo l’atro, mi portino su una nuova strada concentrandomi solo ed esclusivamente su quel magico silenzio che mi avvolge. Respiro l’aria fresca e mi prendo il giusto tempo per stare con il mio artista.
- Meditazione e recitazione di Mantra. È il mio sostegno, la mia base solida, Il mio vuoto e il mio nutrimento. Lascio che i pensieri si alleggeriscano e creo lo spazio per la scintilla creativa, ogni suono ed ogni respiro sono un nuovo seme piantato.
Quando sono riuscita a staccarmi dal lavoro terminato precedentemente inizio a riempire il “mio pozzo”
- Profumo l’ambiente con oli essenziali e incensi. Mi piace preparare lo spazio che mi accoglie. È un rituale che stimola l’olfatto e le memorie nascoste, che rilassa e predispone ad iniziare la giornata abbandonando lo stress.
- Accendo la candela, la mia fiamma della trasformazione. Le metto vicine a me per sentirne il calore. Suggestive d’inverno, il mio periodo più produttivo, mi aiutano a sentirmi a casa, ovunque io sia.
- Creo moodboard con immagini che trovo sulle riviste cartacee e sul Pinterest, il mio motore di ricerca preferito. Dedico a questa fase una parte importante della creazione. Un fiore, un pavimento, delle ombre proiettate sul muro, tutto può stimolare ed aprire qualche cassetto.
- Vado alla ricerca di filati Made in Italy da utilizzare. Dopo avere individuato un paio di idee inizio il giro dei negozi e delle aziende per selezionare i primi filati che serviranno come test. Rimango ore ad abbinare colori e gomitoli prima di decidere il filato giusto per quel progetto.
- Lascio scorrere la matita sul foglio e iniziano gli schizzi delle prime idee che arrivano di getto e che spesso e volentieri saranno quelle che creeranno la collezione. Ore ed ore a disegnare, cancellare e riprendere in mano la moodborad prima di arrivare al dettaglio finale.
- Realizzo i primi telini giocando con punti lavorati ai ferri e all’uncinetto mixando materiali e colori. Mi prendo il giusto tempo per sfogliare vecchie riviste anni ottanta, per scovare nuovi punti e qualche trucchetto che mani esperte hanno provato prima di me e che con generosità mi stanno raccontando.
- Creazione dei figurini definitivi. Metto su carta il capo finale da realizzare, con tutti dettagli, i punti e il filato scelto.
- Realizzazione del capo. Questa è la fase che mi porterà via la maggior parte del tempo ed è anche la più divertente. Imprevisti e cambi repentini faranno disfare e rifare prima di arrivare alla fine del progetto. Vedere la trasformazione, l’immaginazione che prende forma per diventare realtà, terminare il lavoro è guardare sempre con stupore il risultato.
Mi auguro di averti ispirata e dato qualche piccolo spunto per i tuoi prossimi progetti.
Intanto puoi dare spazio alla tua creatività e iniziare a creare la tua opera per il prossimo inverno con Essenza Individuale